Curcuma in polvere contaminata dal PIOMBO

piperina e curcuma plus ingredienti

Un gruppo di ricercatori di Stanford ha scoperto che in Bangladesh la curcuma, una delle spezie più comuni e utilizzate in tutta l’Asia meridionale e nel sud-est asiatico, viene talvolta adulterata con un composto chimico a base di piombo per renderla più gialle e dunque più attraente nei mercati o sugli scaffali.

Il piombo è una delle neurotossine più potenti tanto che viene considerata non sicura in qualsiasi quantità. La sua presenza in qualsiasi alimento rappresenta dunque un allarme.
Il piombo può aumentare il rischio di contrarre malattie cardiache o celebrali e può interferire con la crescita del cervello nei bambini con relativi danni cognitivi al seguito.

Secondo Jenna Forsyth, ricercatrice presso lo Stanford Woods Institute for the Environment, dichiara apertamente che le persone in Bangladesh stanno inconsapevolmente ingerendo curcuma in polvere contaminata con piombo e ciò potrebbe causare loro gravi problemi di salute.
Lo studio che analizza questo fenomeno di adulterazione per motivi commerciali è stato pubblicato su Environmental Research.

La ricercatrice, insieme ai colleghi, ha eseguito varie indagini, tra cui interviste con agricoltori e lavoratori nel settore della trasformazione delle spezie in vari distretti del Bangladesh.
La ricercatrice ha scoperto che è cosa abbastanza usuale, da parte degli stessi produttori, aggiungere cromato di piombo alla polvere di curcuma.

Ne vale la pena rischiare?

Se sei un consumatore di curcuma in polvere, sai bene che non ti sto dicendo tutto ciò per farti propendere ad acquistare integratori o radici invece di polvere. Perchè sai bene che NON conosci la provenienza della polvere gialla dalla quale ti sei fatta attrarre e dunque che non sto mentendo.

In commercio, nei supermercati, nelle farm acie, online, vengono vendute ogni giorno migliaia di confezioni contenenti curcuma etichettata. Un prodotto con un etichetta, può mostrare a chiunque la provenienza di qualunque ingrediente e risalire ad eventuali responsabili di eventuali contaminazioni.

Oltre ad avere un’etichettatura, questi prodotti (integratori) hanno l’obbligo della notifica al Ministero della Salute italiano, che individua ancor meglio la filiera distributiva, fin dalla provenienza in Paesi extracomunitari.

Questi prodotti, oltre ad essere come appena detto molto più sicuri e controllati della curcuma in polvere, sono abbordabili economicamente e contengono il principio attivo di curcumina essenziale per rendere il prodotto efficace invece di star li col misurino a sperare di trovare la formula esatta.

Fonti: QUI e qui