Curcuma antinfiammatorio prostata

La prostata è un organo presente solo nel sesso maschile, nello specifico si tratta di una ghiandola facente parte dell’apparato genitale maschile. Essa svolge varie funzioni, tra le quali le più importanti sono la gestione del getto urinario durante la minzione (emissione d’urina) e produzione del liquido prostatico. Tale secrezione contiene nutrienti utili per il liquido seminale, permettendo agli spermatozoi di sopravvivere durante la fecondazione.

Durante l’esame rettale vengono esaminate forma, dimensioni, consistenza e presenza del solco centrale. La forma della prostata può avvicinarsi in grandi linee a quella di una castagna, con un diametro trasversale di 4 cm alla base, 3 cm in verticale e 2 cm antero-posteriormente. Il suo peso va dai 10 g ai 20 g nei soggetti normali, tale misura può aumentare in caso di iperplasia prostatica benigna. Il tessuto prostatico si divide in 4 zone:

  • Zona transizionale, costituisce il 5% dell’organo. Anteriormente viene coperta dallo stroma fibromuscolare anteriore. Comunica posteriormente con la zona centrale. Inferiormente e lateralmente si associa con la zona periferica. Si pone anteriormente ai condotti eiaculatori che sfociano nell’uretra prostatica. Comprende parzialmente la zona posteriore dell’uretra preprostatica.
  • Zona centrale, costituisce il 25% della ghiandola. Comunica anteriormente con la zona transizionale, posteriormente e lateralmente con la zona periferica. Viene attraversata dai condotti eiaculatori, unica zona della ghiandola dove passano. Avvolge in parte la regione posteriore dell’uretra preprostatica.
  • Zona periferica, occupa il 70% del volume. Al suo interno si trova la zona transizionale, si lega anteriormente e medialmente con la zona centrale e anteriormente con lo stroma fibromuscolare anteriore. Avvolge parzialmente l’uretra preprostatica e l’uretra prostatica
  • Stroma fibromuscolare anteriore, situato nella porzione anteriore. Comprende la parete anterosuperiore dell’uretra preprostatica.

La prostata col passare del tempo può subire alterazioni anatomo patologiche a seguito della comparsa di patologie di essa, come la già citata iperplasia prostatica benigna. Tra i vari rimedi, naturali e non, ne esiste uno antico molto utilizzato in India, la curcuma. La curcumarisulta essere un’utile antinfiammatorio per la prostata. Scopriamo le varie cure adoperate, insieme alla curcuma, per guarire le prostatiti.

I migliori antinfiammatori per la prostata


I farmaci maggiormente adoperati per la cura di prostatiti sono gli antibiotici. Nello specifico vengono utilizzati chinolonicefalosporinetetraciclineantibiotici sulfamidiciantispasmodici urinarialfa bloccanti. I chinoloni utilizzati sono:

  • Ciprofloxacina
  • Levofloxacina
  • Ofloxacina
Nelle cefalosporine troviamo invece:
  • Cefalexina
  • Macrolidi
  • Azitromicina
Le tetracicline maggiormente adoperate sono:
  • Doxiciclina
  • Tetraciclina
Abbiamo poi gli antibiotici sulfamidici, dei quali saranno utili:
  • Trimetoprim
A seguire gli antispasmodici urinari:
  • Ossibutinina
Infine gli alfa bloccanti, tra cui troviamo:
  • Terazosina
  • Tamsulosina
  • Silodosina
Per eventuali approfondimenti è possibile visitare la pagina https://www.my-personaltrainer.it/farmaci-malattie/farmaci-prostatite.html

Curcuma e tumore della prostata

Il tumore alla prostata rappresenta la seconda causa di morte nel sesso maschile dopo i 60 anni, con un’incidenza in Italia di 58,2/100.000 e una mortalità di 18,1/100.000. Il più frequente è l’adenocarcinoma, presente nelle neoplasie prostatiche più del 95% dei casi. Il tumore colpisce il 70% dei casi la zona periferica, dal 15 al 20% dei casi la zona centrale e dal 10 al 15% la zona di transizione.

Nel sistema TNM (stadi che indicano la grandezza di un tumore) abbiamo in T1 un tumore alle prime fasi di sviluppo, in T2 una diffusione inizialmente a meno di metà lobo (T2A) fino a inglobare 2 lobi (T2C), in T3 un’invasione della capsula prostatica (T3A) e delle vescichette seminali (T3B), in T4 avremo un’espansione del collo vescicale o del retto (T4A) e un tumore fisso alla parete pelvica (T4B). Con la lettere N viene indicato il coinvolgimento dei sistemi linfonodali, con N1 che colpisce i linfonodi più vicini alla sede interessata, andando verso N2 N3 e N4 con un coinvolgimento linfonodale sempre più ampio e distante.

Con M infine vengono indicate eventuali metastasi. Il tumore alla prostata tende a metastatizzare principalmente alle ossa, e in minor percentuale al fegato. Tra i sintomi possiamo trovare pollachiuria, disuria, urgenza minzionale, ematuria, stranguria, insufficienza renale e sintomi legati alla metastasi. Fonti: materiale universitario


Tra i vari rimedi adoperati per la cura di questa neoplasia, viene utilizzata anche la curcuma. Tramite studi, è stato dimostrato che questa pianta causa effetti antiproliferativi, antiossidanti e anticancerogeni su animali. Grazie ad essa è stato riscontrato un calo dei fattori di espressione dei recettori degli ormoni androgeni di PSA (antigene prostata-specifico), fattore che aumenta esponenzialmente nella neoplasia prostatica.

Questi effetti causano dunque un’arresto della proliferazione delle cellule tumorali ma non è accertato nell’uomo. La curcuma è in grado sia di arrestare un tumore prostatico già sviluppato che di evitare la crescita iniziale, inibendo le cellule staminali della neoplasia.

Riguardo a questo paragrafo, leggi anche Curcuma e Bufale sul cancro

Zenzero e prostata

Tra i rimedi naturali che il pianeta ci offre, un’alternativa molto valida risiede nell’utilizzo dello zenzero. Questa pianta contiene vitamine ACE e il beta carotene. Queste sostanze conferiscono allo zenzero proprietà antiossidanti, inibendo così la formazione di radicali liberi, i quali causano un invecchiamento tissutale precoce e sviluppo di neoplasie. Altre sostanze importanti contenute nello zenzero sono potassio, manganese, fosforo, magnesio, calcio, ferro e zinco. La vitamina C e lo zinco aiutano il sistema immunitario nella prevenzione di infiammazioni e infezione batteriche. Ulteriori informazioni su https://prostatainforma.com/blog/zenzero-prostata/

Curcuma pepe nero e prostata

La curcumina, elemento fondamentale della curcuma dalle proprietà antitumorali, può essere “potenziata” tramite abbinamento di un altro ingrediente, il pepe nero che aumenta la biodisponibilità della curcuma. Studi hanno infatti dimostrato (Ghosh Shobha, 1998) che un dosaggio di pepe nero mischiato alla curcuma comporta un notevole incremento di assorbimento della curcumina, pari circa al 2000% (come avviene nell’integratore Piperina e Curcuma Plus) Ciò non farebbe altro che aumentare le proprietà benefiche della curcuma.

Curcuma lipoidrosolubile e ultra-idrosolubile

Inizialmente, quando furono scoperte le proprietà antinfiammatorie prostatiche della curcuma, l’ingrediente era però solo liposolubile. Successivi esperimenti in Italia hanno poi portato l’idrosolubilità del composto, potendo così essere assunto come integratore alimentare. La curcuma ultra-idrosolubile viene adoperata in egual modo nei trattamenti di infiammazioni prostatiche, con esiti sorprendentemente positivi. Il suo utilizzo, insieme a terapia farmacologica antinfiammatoria, ha dimostrato effetti terapeutici molto efficaci

Curcuma e prostata infiammata

Tramite svariati studi, è stato dimostrato che la curcumina, ingrediente della curcuma, presenta proprietà antinfiammatorie a livello di numerosi apparati del nostro organismo, uno dei quali è la prostata. La curcumina agisce direttamente sugli enzimi della risposta infiammatoria, in modo tale da inibirla.

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